In casi di ricerca e salvataggio i secondi fanno la differenza; disporre degli strumenti adatti e cruciale.
Quando ci sono da localizzare vittime intrappolate vive, ma sepolte da detriti o altro materiale edile; lo strumento è il Sensore salvavita.
La sua impareggiabile tecnologia localizza la posizione della vittima intrappolata tra le macerie di un disastro, fornendo al 1° Responder, molto più che la semplice informazione sulla localizzazione della vittima; il sensore è in grado di distinguere tra vittima immobilizzata, incosciente o capace di movimento.
Il Sensore salvavita consente una copertura di aree maggiori rispetto ai metodi convenzionali.
Portatile e wireless, efficace attraverso il cemento ed altri materiali edili; elimina la necessità di scavare e non richiede un particolare addestramento per l’utilizzo.
L’unità di controllo PDA mostra un quadrato nero quando rileva il movimento, un cerchio rosso in caso di rilevamento di respiro.
Tali icone indicano una distanza approssimativa tra la vittima e il sensore.
Il dispositivo è in grado di percepire i movimenti o la respirazione delle vittime in soli 30 secondi.
L’impiego richiede qualche secondo e non ore, e le più grandi aree di un sito disastrato possono essere così coperte in minor tempo.
L’esigenze di alimentazione sono molto basse, non necessita di alcuna manutenzione ed ha un “firmware” di facile aggiornamento su networks hardwired o wireless.
E’ la soluzione ideale; quella che richiede meno impegno e sforzi per compiti e situazioni già molto stressanti di per sé.
Il dispositivo localizza la vittima vivente intrappolata, rapidamente ed in modo affidabile. Ideale per ogni 1° Responder di squadra. |
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